Osservatorio auto 2016: il 69% degli italiani confida di disporre dell’auto autonoma entro 5 anni
l 75% degli intervistati nel mondo, il 79% in Italia,
ritiene che l’auto a guida autonoma sarà una
realtà. Una realtà molto vicina,
poiché l'81% confida che arrivi entro 10 anni e il 52%
entro 5 anni. Vi sono Paesi più "tradizionalisti" che
si dimostrano più prudenti: il 70% dei tedeschi non vede
circolare auto a guida autonoma prima del 2020, mentre tra
gli "ottimisti" possiamo annoverare gli italiani; Il 69% l'aspetta
entro 5 anni.
Il "non guidare" seduce mediamente il 55% del campione con
percentuali record nei Paesi emergenti: il 91% dei cinesi mostra
entusiasmo per la vettura a guida autonoma, primeggiando
davanti all'81% della Turchia ed al 73% del Brasile.
L'Italia con il suo 65% è il primo tra i Paesi
occidentali, mentre particolarmente affezionati a tenere
il volante sono gli US dove solo il 32% risulta affascinato da
questo genere di vetture.
La guida automatizzata apre spazi ad altre attività:
il 48% ritiene che la vettura sarà uno spazio dedicato
al divertimento - e questo vale anche per il 40% degli
italiani - ma anche un luogo conviviale con cui parlare con gli
altri passeggeri per il 40% (35% in Italia),
oppure un posto in cui lavorare per il 25% del campione
(23% degli italiani).
Il 40% degli americani ed il 37% degli italiani ritiene
però che un occhio alla strada sia meglio darlo, al
contrario di giapponesi, cinesi e turchi che rispettivamente
all'85%, 88% e 81% si affidano totalmente alla tecnologia.
In questo contesto le aziende specialiste nel mondo della
tecnologia sembrano avere possibilità di competere con
i tradizionali costruttori e sono legittimate dal 46% degli
automobilisti (44% in Italia) a “traghettarci”
dall’auto tradizionale all’auto autonoma.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una divisione netta
tra i Paesi a forte tradizione automobilistica e quelli
emergenti.
Sarà il fascino della Silicon Valley ma il 66% degli
automobilisti italiani ed il 55% di quelli internazionali è
pronto a dire "sì" ad una vettura Google o Apple;
insomma i tradizionali car makers faranno bene a non sottovalutare
questi nuovi attori della filiera automotive.