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Osservatorio Mensile Febbraio 2016: il 35% degli Italiani si è concesso una vacanza durante le feste natalizie; il “Fattore Terrorismo” ha condizionato il 32% dei turisti nelle proprie scelte di viaggio

Durante le vacanze natalizie del 2015, il 35,2% della popolazione attiva (18-64 anni) ha deciso di godere di qualche giorno di vacanza. La maggior parte degli italiani in viaggio (il 63,9%) ha optato per un soggiorno breve (da 2 a 5 giorni), mentre il 22,9% ha trascorso qualche giorno in più (da 6 a 10). La meta su cui è ricaduta la scelta dell’82% della popolazione è stata la Penisola, complice la varietà delle città di interesse culturale: il 17,5% ha infatti goduto delle bellezze delle città d’arte, il 29% ha potuto ammirare i paesaggi di montagna e il 16,6% ha preferito il mare o il lago.

Ad incidere nella decisione di rimanere nel Bel Paese è anche l’idea del Natale degli italiani: per la maggior parte di loro le ferie natalizie offrono un’opportunità unica per poter trascorrere qualche giorno con la propria famiglia. Il 44% infatti ha soggiornato nella casa dei propri parenti a differenza del 34,3% dei vacanzieri che ha invece optato per un albergo o per una sistemazione più economica come i b&b o gli ostelli (il 15,7%).

Tuttavia i recenti attacchi terroristici nelle mete più spesso visitate dai turisti italiani tra cui Parigi, l’Egitto e la Turchia, hanno costituito un elemento di destabilizzazione. Il 32,1% ha dichiarato di essersi sentito condizionato nella scelta delle proprie ferie natalizie. In oltre tre casi su dieci il “fattore terrorismo” ha influito nella scelta della destinazione e del mezzo di trasporto in merito al quale l’aereo è considerato quello più “pericoloso”.

Per l’anno in corso, quando arriverà il momento di programmare un viaggio, per quanto riguarda la scelta della meta gli italiani si considerano “fatalisti”: il 28,4% della popolazione crede che nessuna delle mete sia veramente protetta da ogni rischio. Un altro 26,9% ritiene comunque l’Italia la meta più sicura da scegliere. Più distanziate (intorno all’8-9%) sono valutate le città australiane e dell’Europa in generale.

Coloro i quali non hanno potuto concedersi qualche girono di vacanza, nel 40,4% dei casi hanno dovuto rinunciare per motivi economici, nel 26% per motivi di salute/familiari e nel 21,2% per motivi di lavoro.