Osservatorio Auto 2013: le 5 leve su cui agire per far ripartire il mercato
La congiuntura economica sfavorevole alla quale si aggiunge la
saturazione dei parchi auto lasciano intravedere deboli prospettive
di ripresa nell’immediato per il settore automobilistico le
cui difficoltà, considerato il rilevante peso economico che
rappresenta, non lasciano nessuno indifferente:
L’Osservatorio Auto Findomestic 2013 ha analizzato questa
problematica così importante per l’industria
automobilistica nel suo insieme e ha individuato cinque leve per
rilanciare la crescita delle vendite in Europa.
COME FAR RIPARTIRE IL MERCATO: LE CINQUE LEVE SU CUI INTERVENIRE
A sentire il consumatore finale, la ricetta per rilanciare il
mercato dell’auto è semplice: 1) per la maggioranza,
più sensibile al “low cost”, meno fronzoli, con
una distinzione netta tra innovazione utile e inutile; 2) veicoli
più in linea con le esigenze delle famiglie, in particolare
per quel che riguarda i costi di utilizzo; 3) per la fascia medio
– alta del mercato, quella per la quale l’auto non
è solo un mezzo di trasporto ma anche un piacere, design
più accattivanti e, in generale, più attenzione al
fattore emotività; 4) nuove modalità di
commercializzazione e nuovo ruolo di internet, che diventa anche
canale di vendita; concessionari e venditori più attenti a
fornire consigli, assistenza e nuovi servizi; 5) credito, leasing e
noleggio a lungo termine per accelerare il rinnovo del parco
auto.
1) L’innovazione: troppo spesso le
innovazioni non figurano più, come accadeva un tempo, nel
catalogo degli optional, ma sono invece imposte e contribuiscono a
fare salire i prezzi. Già nel 2010 gli automobilisti europei
si dicevano disposti a rinunciare ad una serie di optional al fine
di vedere scendere il prezzo della vettura che volevano acquistare.
In Italia, in particolare, il 51% di loro era disposto a dotazioni
più povere in tema di navigazione, informazione e
comunicazione; un dato in linea con quello degli altri paesi
europei (il valore medio si attestava al 56%). Questa tendenza si
conferma anche nel 2012. Largo quindi solo all’innovazione
utile, quella che ad esempio incide sulle prestazioni, e quindi sui
consumi. Le rilevazioni effettuate sul consumo medio delle auto
nuove vendute è passato dai 7,5 litri ogni 100 chilometri del
2000 ai 5,5 di quest’anno.
2) I costi di utilizzo: fatta eccezione per il
prezzo d’acquisto, che resta il riferimento fondamentale per
orientare il consumatore, il costo di utilizzo è, in Europa,
il secondo fattore più incisivo nella scelta finale, che pesa
per il 60% dei consumatori del Vecchio continente. In Italia il
dato è leggermente più basso (57%) ed è superato
dalla rilevanza delle caratteristiche tecniche e di sicurezza del
mezzo (63%). Inglesi e portoghesi, relativamente con il 68 e il
66%, invece sono i consumatori più sensibili al tema dei costi
d’utilizzo. Sempre gli inglesi, invece, sono i meno
interessati ai fattori tecnici (34%).
3) Design ed emotività: la maggioranza degli
automobilisti italiani continua ad affermare che l’esigenza
di rinnovare il proprio mezzo di trasporto è l’elemento
che più di ogni altro spinge all’acquisto (vale per il
45% dei casi), tuttavia, tra acquisti pregressi e intenzioni
d’acquisto, aumenta – dal 13 al 20% - la quota di
quanti affermano di procedere ad un acquisto per pura passione di
dotarsi di una vettura nuova.
4) La commercializzazione: è internet il
canale che più di ogni altro influenza i consumatori nella
loro scelta. E, nonostante i siti delle case automobilistiche, dei
concessionari e della stampa specializzata continuino a giocare un
ruolo preminente, il ciclone dei social network si sta imponendo.
In Italia, il 22% degli automobilisti viene influenzato dalle
informazioni veicolate da queste piattaforme. In Turchia, questa
quota sale addirittura al 30%. Meno sensibili al fattore social i
belgi e i francesi (rispettivamente, 8 e 9%). La media europea
è del 17. I siti delle case automobilistiche, con un dato
medio del 61% guidano la classifica delle fonti alle quali accedono
coloro i quali sono intenzionati all’acquisto (il dato
italiano è leggermente più basso: 59%).
Nei prossimi due anni Internet potrebbe affermarsi come vero e
proprio canale di vendita delle auto: già oggi il 30% degli
europei, (e il 33% degli Italiani), si dice pronto ad acquistarne
una sul web.
Concessionari e venditori mantengono, tuttavia, un ruolo importante
per i consumatori che contano su di loro per la prova
dell’auto (decisiva/abbastanza decisiva per l’acquisto
per il 84% degli europei, 82% degli italiani) e per la
concretizzazione dell’acquisto (i consigli del venditore sono
decisivi/abbastanza decisivi per il 59% degli europei, 77% degli
italiani).
5) Noleggio, leasing e credito: per acquistare
un’auto il credito o il noleggio sembrano due soluzioni
interessanti agli occhi degli europei. Tra gli intenzionati ad
acquistare un’auto nei prossimi 2 anni il 53% degli europei
(39% degli italiani) prevede di ricorrere al credito e il 6% (9%
degli italiani) al noleggio o al leasing.
Quanto alle formule del leasing e del noleggio a lungo termine, il
37% degli Italiani (35% degli europei) si dice interessato a
valutare l’opzione del leasing, il 26% (in linea con la media
europea) l’opzione del noleggio a lungo termine;