Scenari lavorativi futuri
La 24° edizione dell'Osservatorio dei Consumi dedica un'indagine al tema del lavoro tra recenti evoluzioni e prospettive future.
Nel contesto di una profonda trasformazione tecnologica, la cosiddetta 4^ rivoluzione industriale, in cui si parla sempre più di Intelligenza Artificiale, Machine Learning e robotica avanzata, 9 italiani su 10 sono convinti che la tecnologia cambierà radicalmente il modo di lavorare in futuro. Quasi la metà degli intervistati ritengono realistico per il 2030 uno scenario lavorativo in cui saremo circondati da macchine e robot e in cui non ci sarà più il posto fisso. Mentre uno su tre immaginano che tra 10 anni non ci saranno più gli uffici e lo stipendio sarà legato al raggiungimento di obiettivi.
La trasformazione tecnologica in atto crea un senso di smarrimento e di inadeguatezza nei lavoratori che, per stare al passo coi tempi, ritengono sempre più necessario acquisire competenze tecniche e specialistiche in un contesto di lavoro in cui le aziende dichiarano, invece, di cercare personale di dotato soprattutto di capacità manageriali e soft skills.
Guardando al futuro e provando ad immaginare quale sarà l'impatto dell'automazione sull'occupazione, il 40% dei lavoratori si dice preoccupato, un altro 40% ritiene, invece, che le macchine ci solleveranno dai lavori più faticosi e ripetitivi, consentendoci di concentrarci sulle attività che valorizzano il fattore umano.
Se negli ultimi 10 anni la tecnologia ha messo a rischio alcune professioni e portato alla nascita di altre che nel 2007 neanche esistevano, ricercatori, studiosi, lavoratori e imprese sono convinti che anche nei prossimi 10 anni assisteremo alla nascita di nuovi lavori e alla scomparsa di altri. Secondo i consumatori le professioni destinate ad un progressivo declino sono quelle del benzinaio, dello sportellista e del cassiere mentre il contesto lavorativo richiederà sempre più ingegneri robotici, progettisti IOT e esperti di identità digitali.