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L’aumento dei prezzi di gasolio e benzina, nei primi 5 mesi dell’anno, potrebbe causare un calo del gettito fiscale

Prezzi benzina e gasolio +21%, consumi -10,3%, Spesa +8,6%, Imposte +17,8%

L’esame dei dati riportati da una nota di Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor GL Events, induce a ritenere che la situazione del settore dei carburanti abbia raggiunto un elevato livello di criticità e che eventuali ulteriori incrementi dei prezzi o del carico fiscale determinerebbero un effetto Laffer, con calo della spesa e probabilmente con un calo anche del gettito fiscale.

In gennaio, riferisce la nota, i consumi di benzina e gasolio per autotrazione sono calati del 2,3%, in febbraio del 16,6% (complice anche il maltempo), in marzo dell’8,7%, in aprile del 14,8% e in maggio del 9%. Nel complesso dei primi cinque mesi la contrazione è stata del 10,3% ed è imputabile non solo al rallentamento dell’economia, che ha determinato una diminuzione della domanda di trasporto merci e una riduzione nell’impiego delle autovetture private, ma anche al livello raggiunto dai prezzi alla pompa dei carburanti spinto verso l’alto negli ultimi tempi anche e soprattutto dal forte prelievo fiscale su benzina e gasolio.

Secondo le elaborazioni condotte dal Centro Studi GL events il bilancio dei primi cinque mesi per il settore della benzina e del gasolio per autotrazione è sintetizzabile nelle cifre seguenti. Nei primi cinque mesi il prezzo medio ponderato alla pompa di benzina e gasolio è aumentato del 21%. A fronte di questa crescita (ed anche per effetto della crisi economica) i consumi di benzina e gasolio sono, come si è detto, calati del 10,3%. I forti aumenti dei prezzi hanno consentito comunque alla spesa complessiva di salire a 27,549 miliardi di euro con un incremento sullo stesso periodo dello scorso anno dell’8,6%, che è comunque sensibilmente inferiore all’aumento dei prezzi. Sempre nello stesso periodo la componente fiscale media ponderata è aumentata del 31,3%, ma il gettito complessivo è salito “soltanto” del 17,8% toccando quota 14,741 miliardi di euro. La componente industriale media ponderata (cioè la quota che va all’industria petrolifera e ai distributori) è invece aumentata dell’11%, ma la quota della spesa complessiva incamerata dal settore petrolifero è scesa dello 0,4% toccando quota 12,808 miliardi di euro.



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