Lo scenario economico
I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Il 2021 si è aperto con alcune criticità, dettate
dalla terza ondata della pandemia che non ha permesso di allentare
le misure di restrizione alla mobilità e socialità
introdotte a fine 2020 ed ha mantenuto in calo i consumi interni
nel primo trimestre. A partire da marzo, l’accelerazione
della campagna di vaccinazione, l’allentamento delle misure
di restrizione, il calo dei contagi e il miglioramento della
fiducia delle famiglie hanno consentito un forte rimbalzo dei
consumi interni. Le famiglie hanno speso con ritrovata fiducia,
impiegando parzialmente i risparmi accumulati durante la fase
più acuta della crisi. La crescita è risultata diffusa a
tutti i comparti di consumo, mostrando una maggiore intensità
per la domanda di servizi, che ha riflesso il significativo aumento
della mobilità delle persone, per svago e per lavoro e
beneficiato nei mesi estivi anche della ripartenza del turismo
internazionale.
A consuntivo dei primi nove mesi del 2021 i consumi interni si sono
collocati su livelli superiori del 3.8% a prezzi costanti rispetto
al corrispondente periodo del 2020. Una dinamica tuttavia che
sconta i bassi livelli toccati nei mesi primaverili dello scorso
anno; se confrontati con il periodo pre-Covid, persiste infatti
ancora un gap dell’8.5% a prezzi costanti rispetto ai primi
nove mesi del 2019. Il ritardo nel percorso di recupero dei livelli
pre-pandemici è particolarmente elevato per i servizi (-14.3%)
e per i beni semidurevoli (-12.1%), abbigliamento e calzature in
primis. All’estremo opposto i consumi di beni durevoli si
sono collocati su livelli superiori del 3.2% a quelli dei primi
nove mesi del 2019, grazie alla vigorosa crescita della domanda di
beni tecnologici e per la casa, sostenuta anche dagli incentivi e
dalla spinta alla ristrutturazione delle abitazioni.
Sostanzialmente stabili rispetto ai livelli pre-Covid, invece, i
beni non durevoli, con il rilevante contributo dei consumi
alimentari.
Le indicazioni quali-quantitative indicano il proseguimento
della crescita dei consumi anche nell’ultimo trimestre
dell’anno. Al netto di un eventuale peggioramento del quadro
pandemico, nell’ipotesi che l’aumento dei contagi in
atto non aggravi il carico delle ospedalizzazioni, i mesi finali
dell’anno dovrebbero confermare trend positivi, pur con
minore slancio rispetto all’estate.
In media d’anno, pertanto, nel 2021 si stima una crescita dei
consumi interni del +4.9%, a prezzi costanti. Il rimbalzo sarà
particolarmente intenso per le categorie di spesa più colpite
lo scorso anno, ma a fine anno solo i beni durevoli e gli
alimentari, questi ultimi cresciuti anche nel 2020, avranno
recuperato pienamente i livelli del 2019. Per il complesso dei
consumi interni, il gap rispetto ai livelli pre-pandemici si
attesterà ancora al -7.4% nel 2021 (-6.2% in valore).
Dal 2021 la ripresa dei consumi sarà sostenuta dalla
riattivazione della domanda del comparto dei beni non alimentari e
dei servizi che, dopo il pesante calo del 2020 imboccherà un
sentiero di crescita. Nel 2021, in particolare, si attende un
rimbalzo più forte per i consumi di beni durevoli, sostenuti
dalla forte attenzione all'efficienza energetica e alla
sostenibilità ambientale oltre che dagli incentivi, che
imprimeranno una spinta alla ristrutturazione delle abitazioni e, a
traino, degli ambienti interni.
Gli effetti della pandemia sui consumi si riassorbiranno lentamente
contribuendo alla ricomposizione del paniere di spesa verso le
categorie legate allo stare in casa - dall'alimentare all'ambiente
domestico (miglioramento del comfort e della dotazione tecnologica)
- a scapito dei beni per la mobilità e socialità, per i
quali si stima un recupero lento e parziale dei livelli
pre-pandemia.
Gli elementi di incertezza del presente scenario restano legati a
doppio filo all’evoluzione della pandemia nei mesi invernali
che potrebbe di nuovo smorzare il percorso di ripresa della domanda
non alimentare, e soprattutto dei beni e servizi legati alla
mobilità e socialità. Contribuisce, inoltre, al clima di
incertezza la ripresa dell’inflazione al consumo. Nel nostro
scenario previsivo formulato a dicembre si stima
un’accelerazione dei prezzi al consumo, spinta dai rincari
dei beni energetici, dovuti a fattori temporanei che dovrebbero
rientrare già il prossimo anno. Il dato medio tuttavia non
deve far trascurare il profilo molto ripido che l’inflazione
ha assunto nei mesi autunnali, arrivando al 3% in ottobre, per il
sommarsi di effetti base e di una trasmissione degli impulsi
internazionali a valle nella catena produttiva. La maggiore
onerosità delle spese obbligate (combustibili, utenze
domestiche, etc,) potrebbe drenare risorse da destinare agli altri
comparti di consumo, contribuendo ad attenuare il passo della
ripresa dei consumi.
Relativamente ai beni durevoli monitorati
nell’Osservatorio, nel 2021 in media d’anno la spesa ha
registrato un incremento del 13.6% che ha consentito al mercato di
posizionarsi su livelli superiori di circa il 2% rispetto a quelli
pre-Covid. In un contesto di forti rincari sui prezzi di molti dei
principali input produttivi e di difficoltà di
approvvigionamento dei produttori, a fronte di una vigorosa
crescita della domanda, soprattutto nei comparti dei beni durevoli
per la casa, si stima un rafforzamento dei prezzi al 2.7%.
All’interno del mercato, segni positivi trasversali ai
diversi comparti. Per il comparto della mobilità la crescita
è risultata del 10.5% in valore, insufficiente tuttavia a
colmare il gap maturato con la crisi. A fine 2021 le vendite sono,
infatti, risultare inferiori del 5.8% ai livelli pre-pandemici del
2019. Il gap maggiore rispetto al pre-crisi è appannaggio
delle auto nuove che, seppure in ripresa (+6.5%), si sono mantenuti
su valori di mercato inferiori dell’11.8% rispetto al 2019.
Risultato meno penalizzante per le auto usate che, grazie ad una
crescita del +12.7% nel 2021, si assestano su valori inferiori del
2.2% rispetto al pre-pandemia, complice anche una caduta meno
accentuata durante la crisi sanitaria del 2020. Decisamente
positiva, invece, l’evoluzione del mercato delle due ruote a
motore che ha mostrato una crescita più vivace (+23.6%)
rispetto alle auto, segnale di una rinnovata preferenza dei
consumatori verso questo mezzo di trasporto, e si assesterà su
valori superiori del 15.2% a quelli del 2019.
Nel mercato dei beni per la casa, la crescita è stata del
17.3% in valore, che ha portato nel 2021 le vendite su livelli
superiori del 12.4% rispetto al 2019. Un risultato importante
attribuibile soprattutto ai comparti della tecnologia consumer che
hanno sperimentato nel 2021 una crescita vigorosa (+14.9%),
continuando a beneficiare delle nuove esigenze di vissuto in casa e
dell’avvio del rinnovo della dotazione video delle famiglie.
L’elettronica di consumo mostra gli incrementi più
elevati (+40.6%), seguita da elettrodomestici grandi (+21%) e
telefonia (+9.3%); dinamica espansiva anche per information
technology (+3.6%) e piccoli elettrodomestici (+9%), in
decelerazione tuttavia dopo il balzo registrato nel 2020.
In decisa ripresa, infine, anche la spesa per l’acquisto di
mobili (+19.8% in valore), che porta il mercato su livelli
superiori del 5.4% rispetto a quelli del 2019.