Lo scenario economico
I CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Nel corso del 2024, in un contesto di ripresa del potere di acquisto, sostenuta dal contenimento dell’inflazione, dalla tenuta del mercato del lavoro e dagli incrementi delle retribuzioni in termini reali, i consumi si sono mantenuti stabilmente in crescita, mostrando un progressivo rafforzamento congiunturale. I dati di Contabilità nazionale dell’Istat segnalano un deciso incremento nel terzo trimestre del 2024 (+1.3% a prezzi costanti rispetto al secondo trimestre), grazie al rilevante contributo dei servizi, in particolare dei consumi turistici; un contributo positivo è giunto anche dai beni, in rafforzamento congiunturale, con l’unica eccezione dei beni semidurevoli (moda in primis). Nonostante l’accelerazione degli ultimi trimestri, la debolezza di avvio d’anno fa, tuttavia, archiviare i primi nove mesi del 2024 con una moderata crescita (+0.3% a prezzi costanti) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. Una dinamica che se letta alla luce della crescita del potere di acquisto (+2.3% nel primo semestre 2024 rispetto al corrispondente periodo del 2023) segnala cautela nelle decisioni di spesa e un maggiore orientamento alla ricostituzione del risparmio da parte delle famiglie italiane. A livello di aggregati di spesa, nei primi nove mesi del 2024 si osserva una decelerazione della crescita dei servizi cui fa da contraltare una ripresa dei consumi di beni, dopo un primo semestre negativo. A sostenere la crescita dei beni sono stati in particolare i consumi alimentari, in ripresa dopo la debolezza di avvio d’anno, e i consumi durevoli che hanno mantenuto una maggiore vivacità rispetto all’evoluzione degli altri beni di consumo, beneficiando del miglioramento della domanda di beni per la casa a fronte del raffreddamento della domanda di mezzi di trasporto. Le attese per i mesi finali dell’anno sono di un rallentamento dei consumi, come sembrano suggerire anche le indagini sui climi di fiducia dei consumatori. Pur in un contesto di rientro delle tensioni inflative, che ha allentato nel 2024 le pressioni sui redditi, il recupero lento e solo parziale del potere di acquisto e prezzi che restano su livelli superiori a quelli pre-crisi contribuiranno a vincolare le decisioni di spesa delle famiglie.
In media d’anno, pertanto, il 2024 è atteso chiudersi con una moderata crescita (+0.6% a prezzi costanti), in decelerazione rispetto al 2023. La domanda di beni è attesa in ripresa, dopo il calo del 2023, grazie al contributo positivo dei beni durevoli e dei consumi di beni alimentari, che mostreranno una ripresa dei volumi dopo le tensioni inflative e potranno beneficiare della normalizzazione dei ritmi di crescita del canale fuori casa. Si manterranno in calo, invece, i consumi di abbigliamento e calzature, messi sotto la lente del risparmio da parte delle famiglie con redditi medio-bassi. Per contro, proseguirà la crescita della domanda di servizi, in particolare nei comparti legati alla socialità (alberghi e ristoranti, cultura e spettacolo), ma attenuandosi dopo il rimbalzo del 2021-’23. Relativamente ai beni durevoli monitorati nell’Osservatorio, nel 2024 la spesa è stimata registrare una crescita del 4.2% in valore, che porterà il mercato su livelli superiori ai 78 miliardi di euro. Un’evoluzione in rallentamento rispetto al 2023, imputabile alla decelerazione dei prezzi (+1%), dovuta al rientro delle tensioni inflative del biennio precedente sia nei comparti mobilità sia in quelli dei beni per la casa. Si manterranno in buona crescita i volumi, grazie al contributo rilevante degli acquisti di auto e moto e alla ripresa dei volumi di vendita dei beni della tecnologia consumer. Per il comparto della mobilità, in particolare, si stima un incremento del 7.6% in valore, in rallentamento rispetto al 2023, cui ha contribuito una crescita più contenuta sia dei volumi che dei prezzi. Questi ultimi, dopo un andamento marcato nel 2023, hanno mostrato un raffreddamento grazie al rientro delle tensioni inflazionistiche lungo la filiera. A contenere i prezzi hanno contribuito, inoltre, gli incentivi pubblici, che hanno portato a dei significativi sconti sui prezzi di listino. Performance migliori per il comparto delle auto usate (+9.6% in valore), che ha proseguito sul percorso di crescita tonica dei volumi avviato nel 2023 (+7.9% a volume), confermandosi la scelta preferita dagli italiani in un contesto economico che rimane complesso e spinge alla ricerca di risparmio nell’acquisto della vettura. Più contenuta la crescita del comparto delle auto nuove (+5.7% in valore), che sul fronte dei volumi ha scontato la cautela delle famiglie nelle decisioni di spesa e uno spostamento della domanda verso il più economico mercato dell’usato. In crescita anche il mercato delle due ruote a motore (+3.9% in valore), grazie alla spinta dei volumi di moto e scooter targati, ma in deciso rallentamento, in parte fisiologico dopo la crescita a doppia cifra archiviata nel 2023. Nel mercato dei beni per la casa, invece, dopo il calo del 2023, la spesa è attesa mostrare una sostanziale stabilità (-0.1% in valore), trasversale ai comparti della tecnologia consumer e dei mobili, consolidando il giro di affari su livelli elevati di 33.1 miliardi di euro. In termini di volumi, migliore l’evoluzione delle vendite del comparto della tecnologia consumer, atteso mostrare una crescita dell’1.3%, a fronte di vendite di mobili che si manterranno in calo (-1.7% in volume), seppure in attenuazione rispetto alla dinamica registrata nel 2023. Andamenti divergenti anche sul fronte dei prezzi che, dopo gli incrementi del biennio 2022-’23, sono stimati mostrare un calo per i beni della tecnologia consumer ma mantenersi in crescita, seppure moderata, per i mobili. All’interno del mercato della tecnologia consumer, l’evoluzione si conferma eterogenea: i piccoli elettrodomestici (+6.5% in valore) e i grandi elettrodomestici (+1.6% in valore) sono stimati mostrare le performance migliori in ragione di un incremento dei volumi di vendita e di prezzi sostanzialmente fermi sui livelli del 2023. Stazionaria la spesa per la telefonia (-0.6%), comparto quest’ultimo in cui sarà preponderante il calo dei prezzi, a fronte di volumi di vendita in ripresa, dopo il forte deterioramento del 2023. Si manterranno in calo, seppure in attenuazione rispetto al 2023, i comparti dell’information technology (-4.4% in valore), ancora in saturazione dopo i picchi del 2020-’21, e dell’elettronica di consumo (-4.1% in valore) che continua a essere condizionato dal confronto con i picchi di crescita indotti dallo switch off.