7 ITALIANI SU 10 RIMANDANO PROGETTI D'ACQUISTO E NON SOLO PER IMPOSSIBILITA' ECONOMICHE.
Secondo l’indagine realizzata da L’Osservatorio Findomestic per il Roadshow 2024, il rinvio dei progetti d’acquisto è determinato, oltre che dalle difficoltà economiche delle famiglie italiane, anche dall’incertezza che caratterizza l’attuale contesto che rende i consumatori sempre più attendisti.
Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Mensile Findomestic (Gruppo Bnp Paribas) di aprile quello attuale non è un buon momento per fare acquisti per quasi 8 italiani su dieci (il 78% del campione intervistato), il record negativo dell’ultimo anno. L’inflazione, che rimane ancora la principale preoccupazione degli italiani (per quasi 6 su 10), unita al calo del potere d’acquisto (al secondo posto tra le preoccupazioni più avvertite), continua a frenare la propensione all’acquisto a 3 mesi: -7,8%, anche in questo caso il livello più basso registrato da aprile dello scorso anno. “Far quadrare il bilancio familiare – commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – rappresenta oggi un problema per il 38% delle famiglie, un dato stabile rispetto al mese scorso anche se in lieve miglioramento rispetto a gennaio e dicembre”.
IL 68% RIMANDA I PROGETTI D'ACQUISTO, IL 38% AVREBBE LE RISORSE MA ATTENDE MOMENTI MIGLIORI.
Dall’Osservatorio mensile Findomestic di aprile emerge come solamente il 9% degli italiani – quelli con maggiori problematiche economiche - rinunciano a progettare acquisti importanti. Il 68%, invece, ha progetti ma li rimanda a tempi migliori: il 30% perché dichiara di non avere risorse sufficienti ma la maggior parte solo perché influenzata dall’incertezza del momento. C’è, infine, un 23% del campione che dichiara di avere progetti e di realizzarli serenamente. “Chi continua a desiderare di acquistare beni importanti e non ha smesso di progettare – ha aggiunto Claudio Bardazzi - potrebbe tornare a spendere a patto che l’acquisto garantisca vantaggi concreti, soprattutto in termini di risparmio a medio-lungo termine (34%) oppure, più semplicemente, che rappresenti un miglioramento, una semplificazione della propria vita (28%)”.
QUEI PRODOTTI CHE HANNO CAMBIATO LA VITA QUOTIDIANA.
Secondo la rilevazione Findomestic non tutti i prodotti introdotti negli ultimi anni sul mercato “hanno cambiato” la vita degli italiani, hanno rappresentato una piccola o grande svolta per chi li ha acquistati: “Ad ottenere livelli di soddisfazione superiori al 50% - spiega Bardazzi - sono l’asciugatrice, le auto di nuova generazione, i pannelli solari, ma soprattutto l’aspirapolvere elettrico e la friggitrice ad aria. Ci sono però anche prodotti di ultima generazione che non migliorano la vita, che non soddisfano pienamente chi li acquista. E quando questo accade, quando il consumatore non ottiene dalla spesa quel ritorno pratico o emozionale sperato, in tempi di incertezza, tenderà a rinviare l’acquisto successivo il più a lungo possibile.”
LE ULTIME TECNOLOGIE ATTRAGGONO, MA DEVONO GARANTIRE VANTAGGI CONCRETI.
“La maggioranza dei nostri intervistati (il 60%) – conclude Bardazzi – si dice curiosa, aperta e interessata nei confronti della tecnologia, anche quella più spinta (AI, robot, visori, auto a guida autonoma e sempre più connesse, ecc.), ma quando si tratta di dire se vale la pena spendere di più per gli ultimi ritrovati della tecnologia quella maggioranza diventa minoranza, anche se risicata. Il 53%, spesso perché deluso dall’acquisto di una tecnologia che si è rivelata inutile, si dice contrario a spendere di più per prodotti con tecnologie innovative semplicemente perché non crede nel ritorno dell’investimento”.