Crollano i consumi dei beni durevoli. Si salvano telefonia e home comfort
In un contesto di fragilità socio economica evidente anche la spesa delle famiglie nel 2012 ha subito contraccolpi: a fronte di un calo del reddito disponibile del 4,5% reale, i consumi interni si sono contratti del 3,4%. Solo la telefonia con gli smartphones (+62%) e l’home comfort ( +9,4%) si salvano dalla debacle dei beni durevoli (-9,4%). Per il 2013 l’andamento della domanda sarà debole e la contrazione dei consumi proseguirà fino a metà anno.
In un contesto di fragilità socio economica evidente anche
la spesa delle famiglie nel 2012 ha subito contraccolpi. I consumi
sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito
disponibile. La contrazione della spesa è intervenuta
nonostante la riduzione della propensione al risparmio, finalizzata
a preservare i livelli di consumo a fronte di un’ulteriore
compressione del potere d’acquisto delle famiglie. La
tipologia di beni maggiormente sacrificata è stata quella dei
durevoli, il cui acquisto è stato rinviato quando non
strettamente necessario, aumentando così la vita media dei
beni in dotazione delle famiglie. Nel 2012 si stima che, a fronte
di un calo del reddito disponibile del 4,5% reale, i consumi
interni si siano contratti del 3,4%.
Le informazioni disponibili portano a stimare un andamento della
domanda ancora debole nella seconda metà dell’anno,
e si ipotizza che la contrazione dei consumi possa proseguire fino
a metà 2013. Sulle decisioni delle famiglie continueranno a
pesare gli effetti della manovra di bilancio, la compressione del
reddito disponibile e l’incertezza sulle prospettive di
reddito, dovuta alle riforme rese necessarie dal risanamento dei
conti pubblici.
Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie
saranno ancora fortemente condizionate dagli effetti della manovra
di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che,
anche se con una forte attenuazione rispetto al 2012, la domanda di
beni durevoli si manterrà ancora in moderato calo, non
riuscendo quindi ad imboccare un sentiero di recupero delle forti
contrazioni degli ultimi anni.
Nel 2012, la categoria dei durevoli (che, oltra quelli analizzati
dall’Osservatorio, comprende voci come gioielleria, strumenti
musicali e piccole imbarcazioni) è risultata quella
maggiormente sacrificata, subendo una contrazione del 9,4%.
L’acquisto dei durevoli è stato rinviato quando non
strettamente necessario e la vita media di questa tipologia di beni
è in continuo aumento. Fanno eccezione l’home
comfort con vendite in crescita del 9,4% e, soprattutto, i
cellulari (+24,1%), prodotti che conoscono un ritmo di sostituzione
così elevato da mettere in discussione l’appartenenza
degli stessi alla categoria dei “durevoli”.
I settori
MERCATI VEICOLI
Fin dall’inizio della crisi la spesa per la mobilità
(autovetture nuove ed usate, motoveicoli e camper) era stata
fortemente ridimensionata dalle famiglie, riducendosi tra il 2008 e
il 2011 del 7,3% medio annuo, nonostante il temporaneo
sostegno fornito al settore dagli incentivi. Il perdurare della
crisi e il progressivo deterioramento del reddito disponibile hanno
intensificato la tendenza al contenimento della spesa delle
famiglie per la mobilità, con particolare intensità per
il primo acquisto o la sostituzione del mezzo privato. Nel 2012 la
spesa per veicoli si è così ridotta del 17,6% (-18,8% se
non si tiene conto dell’aumento dei prezzi), scendendo a 28,7
miliardi di euro, livello del 39% inferiore rispetto a quello del
2007.
Auto Nuova: come atteso sono state le famiglie
italiane a pagare il prezzo più alto della crisi: la nuova
fase di recessione, una disoccupazione in crescita e
l’impatto della tassazione hanno originato una forte
contrazione dei redditi reali dei nuclei familiari, condizionandone
in misura più rilevante le decisioni d’acquisto di
automobili. Il 2012 ha fatto registrare una contrazione per la
domanda dei privati pari al -23,4%, in peggioramento rispetto ai
dati già molto negativi del precedente biennio, e il numero di
nuove autovetture immatricolate dalle persone fisiche è sceso
sotto al milione di unità.
Dopo una buona tenuta nel biennio 2010-’11, il segno negativo
ha caratterizzato anche la domanda a volume del segmento business
(-13,2%). L’incremento prospettico della pressione fiscale
sull’automobile incorporato nella recente riforma del lavoro
ha reso più restrittive le possibilità di deduzione dei
costi dell’auto aziendale, portando a una contrazione
particolarmente accentuata per la domanda delle società
già nel 2012 (-17,6% nel tendenziale gennaio-ottobre).
Auto Usata: Anche il mercato dell’auto usata
inverte la tendenza che l’ha contraddistinto fino al 2011 e
registra una flessione notevole in termini di passaggi di
proprietà e di fatturato. Il sostegno derivante dalla
sostituzione dell’acquisto di nuovo con l’usato in un
contesto di crisi non è stato sufficiente nel 2012 a
preservare il settore da una contrazione della domanda
Motoveicoli: non si arresta la fase recessiva che
interessa il mercato delle due ruote dal 2008. Contrazione
superiore al 30% e doppia rispetto al 2011 per il mercato dei
ciclomotori. Questo segmento risente particolarmente della
flessione della domanda di giovani e giovanissimi, particolarmente
penalizzati dalla crisi. Anche il mercato delle moto registra nel
2012 risultati fortemente negativi, con una flessione
dell’immatricolato di poco inferiore al 20%. In
controtendenza solo il segmento tra i 501 e i 750 cc.
Camper/autocaravan: In un contesto di
difficoltà economiche e di incertezza cala nettamente la
domanda di autocaravan. Il comparto registra nel 2012 una
contrazione sia in termini di vendite che di fatturato superiore al
30%. A frenare il desiderio di acquisto dei consumatori è
soprattutto l’elevato investimento che spinge le famiglie o a
rimandare l’acquisto di un bene non strettamente necessario o
a spostare le proprie mire verso il mercato dell’usato e del
noleggio.
MERCATI CASA
Non fanno eccezione al calo dei consumi i mercati dei beni
durevoli per la casa che, se pur caratterizzati da una dinamica
favorevole dei prezzi, registrano una flessione sia delle vendite
che del fatturato. La crisi economica e il persistente clima di
incertezza inducono le famiglie a rinviare l’acquisto di beni
non strettamente necessari. A farne le spese sono tutti i comparti,
compresi quelli sostenuti dall’innovazione tecnologica come
quello di Tv, video e Hi-fi. Si salva solo la telefonia, trainata
dal segmento degli “smartphone”, e l’home comfort
che si è avvantaggiato quest’anno di condizioni
meteorologiche particolarmente favorevoli all’acquisto di
condizionatori.
Anche la spesa per beni durevoli per la casa (mobili,
elettrodomestici, telefonia, information technology e bricolage) ha
subito un forte contenimento nel 2012 (-4,3% in valore), minore di
quello che ha interessato la spesa per veicoli (-17,6%), ma
comunque più accentuato rispetto al risultato già
negativo del 2011.
Mobili e arredamento: questo settore, che aveva
tenuto nel biennio 2010/2011, registra una marcata flessione della
domanda, sia in termini di vendite che di fatturato. A penalizzare
gli acquisti di mobili e arredamento contribuiscono, oltre al
deterioramento del potere d’acquisto delle famiglie e alle
maggiori difficoltà di accesso al credito, l’assenza di
incentivi e la contrazione delle compravendite immobiliari ad uso
residenziale registrata nel primo semestre del 2012.
Elettrodomestici grandi (frigoriferi, lavatrici,
lavastoviglie, piani cottura ecc.): la domanda dei
consumatori, sempre più cauti e inclini a rinviare gli
acquisti di beni durevoli in un clima di fiducia fortemente
deteriorato, ha evidenziato una flessione consistente sia in
termini di vendite che di fatturato. A livello di macro aggregati,
si evince un forte deterioramento della categoria merceologica del
comparto “cottura”. Meno spiccata la flessione del
segmento lavaggio. Performance migliore per il comparto
refrigerazione che beneficia dei driver dell’ecologia e della
tecnologia.
Piccoli elettrodomestici (robot da cucina e piccoli
apparecchi per la pulizia della casa e per la cura della
persona): La crisi dei redditi e della fiducia delle
famiglie non risparmia questo comparto che evidenzia un andamento
negativo che nasconde al suo interno performance differenziate tra
i vari segmenti: flessione più rilevante per il comparto
“cura persona”, migliore tenuta per i piccoli
elettrodomestici per la casa.
L’elettronica di consumo (Tv, video, decoder,
Hi-fi) rallenta, nel 2012, la propria decrescita, pur
registrando una flessione importante sia per quanto riguarda il
volume di vendite che il fatturato. A mitigare la flessione del
settore il passaggio al digitale terrestre che ha interessato
nell’ultimo anno il Sud Italia e la Sicilia, aree che hanno
registrato un andamento positivo del comparto a differenza di tutte
le altre. Il comparto video conferma la propria leadership nel
mercato dell’elettronica di consumo mantenendo una quota
superiore all’80% del valore totale.
Fotografia: nel 2012, il comparto registra una
flessione delle vendite e del fatturato. A fornire un contributo
positivo all’andamento del mercato sono le macchine
fotografiche con lenti intercambiabili a conferma di una tendenza
dei consumatori ad acquistare prodotti tecnologicamente più
avanzati e capaci di garantire una resa qualitativa maggiore. In
calo invece le vendite delle macchine compatte che rappresentano
ancora il segmento di gran lunga più rilevante nel settore
fotografia.
Telefonia: con la migliore performance tra i
settori dei beni durevoli monitorati dall’Osservatorio
(+21,1% in valore), la telefonia evidenzia nel 2012 una forte
crescita sia in termini di volumi che di fatturato. Questa
performance deriva dal fatto che il mercato è interessato dal
fenomeno di sostituzione tra cellulari tecnologicamente meno
evoluti, mobilephone, e più evoluti, smartphone. I dati dei
primi nove mesi del 2012 mostrano che i primi hanno fatto
registrare nuovamente una flessione del valore degli acquisti
(-39%), avvenuta a fronte di una contrazione dei volumi del 28%. I
secondi hanno invece continuato a conquistare un sempre maggiore
appeal tra i consumatori finali; nello stesso periodo, infatti,
complice la crescente varietà di modelli presenti nei punti
vendita a prezzi sempre più accessibili, gli
smartphone hanno registrato un notevole aumento delle vendite sia
in quantità (+62%) che in valore (+63%).
Informatica: l’Information Technology
registra anche nel 2012 una lieve flessione delle vendite che, in
virtù del nuovo calo dei prezzi, comporta una contrazione
sensibile del fatturato. La crisi economica ha penalizzato
soprattutto la domanda delle aziende a fronte di una sostanziale
tenuta di quella delle famiglie. Le scelte dei consumatori premiano
soprattutto i prodotti portabili: crescita a tripla cifra per i
tablet a scapito di desktop, notebook e, soprattutto, netbook. I
desktop PC hanno confermato il loro declino.
Home comfort: insieme alla telefonia, è
l’unico mercato di beni durevoli, tra quelli monitorati
dall’Osservatorio, ad evidenziare nel 2012 una
crescita in termini di vendite e di fatturato. Il
segmento è stato avvantaggiato durante tutto l’anno da
condizioni metereologiche incentivanti le vendite. Le vendite di
apparecchi per il riscaldamento elettrico hanno beneficiato di un
inverno particolarmente lungo e rigido, quelle di condizionatori ha
tratto impulso invece da una stagione estiva molto afosa.
Il comparto dell’home comfort, inclusivo dei condizionatori
d’aria e degli apparecchi per il riscaldamento e il
trattamento dell’aria, ha evidenziato durante
l’anno trascorso una crescita a valore del 9,1%, in netta
controtendenza rispetto agli altri settori degli elettrodomestici,
fruendo inoltre di un livello dei prezzi complessivamente
stabile.
Bricolage: calano nel 2012 i consumi delle
famiglie all’interno del settore che torna ad assestarsi sui
livelli del 2010 in termini di valore degli acquisti. In
marcata flessione l’acquisto di utensili e attrezzi per la
casa e il giardino, più contenuta la contrazione delle vendite
di prodotti per la riparazione e la manutenzione domestica vista
l’impossibilità di rinviare tali interventi.