Osservatorio dei consumi europeo 2013 - Il consumo alternativo: siamo solo all’inizio
Sono ormai diversi anni che il consumatore europeo è in
modalità “gestione crisi”. D’altra parte,
non ha avuto scelta, visto che sta subendo da quattro anni le
conseguenze di una crisi che non gli ha dato tregua. Crisi
finanziaria, poi crisi economica, infine crisi dei debiti sovrani,
nulla è stato risparmiato al consumatore depresso
ulteriormente da una disoccupazione crescente, salita ai livelli
massimi nell’Eurozona. Le politiche di risanamento dei
bilanci in atto nella maggior parte dei paesi europei hanno, poi,
un impatto importante sul potere di acquisto del consumatore che si
ridurrà anche nel corso del 2013. Ciò nonostante, il
consumatore europeo non è rimasto passivo.
Al contrario, ha dimostrato tutta la propria reattività e
capacità di adattamento. Ha limitato il più possibile le
proprie spese e non ha neppure esitato a tagliare quelle che gli
sembravano meno utili. E, costantemente alla ricerca del miglior
affare, raffronta sempre più meticolosamente i prezzi e le
offerte prima di decidere.
Ma tali leve sono già utilizzate appieno dagli europei, che
oggi devono trovare nuove soluzioni per far fronte a questa crisi
che perdura. Tali soluzioni possono essere rinvenute nel consumo
alternativo. Baratto, usato, acquisti di gruppo, noleggio, acquisti
presso il produttore, scambio di servizi… Sono tanti i
fenomeni che rappresentano già una realtà per numerosi
europei. Ma le evoluzioni economiche, tecnologiche e sociali
inducono L’Osservatorio Findomestic a ritenere che siamo
soltanto all’inizio di un fenomeno duraturo. Nel corso dei
prossimi anni il consumo alternativo occuperà una posizione
sempre più importante nelle nostre vite. E’ quello che
ci dicono le 6.500 persone da noi intervistate in questa edizione
europea 2013 de L’Osservatorio dei Findomestic.